I principali modulatori della nostra postura sono gli occhi, il vestibolo (nell’orecchio interno), l’apparato stomatognatico (“la bocca”) e i piedi.
Se poi si osserva l’homunculus sensoriale si comprende facilmente il ruolo del piede come “organo di senso”.
L’homunculus sensoriale è il profilo di un uomo caricaturato: alcune parti sono enormi, sproporzionate. Le dimensioni di questi segmenti anatomici in realtà riflettono la quantità di informazioni che inviano alla corteccia cerebrale (per essere processate e rese come risposte motorie).
Il piede si trova, per importanza, dietro al viso e alla mano. Un granello di sabbia in una scarpa sarà percepito quasi come se fosse tenuto tra le dita. Questo a sottolineare quanto il piede rivesta un ruolo importante nella nostra percezione sensoriale, e di conseguenza nel definire la nostra postura.
Il piede dev’essere libero ed essere lasciato libero. Un osteopata lo può valutare, lo può liberare e anche consigliare qualche esercizio per mantenere ed implementare i risultati. Va però lasciato libero quando possibile, bisogna lasciare che gli stimoli arrivino al piede e che esso possa rispondere partecipando alla miglior postura possibile.
Il piede, spesso bistrattato e costretto in calzature inappropriate, va quindi preso in considerazione nella valutazione della salute e forza di un corpo (non solo strettamente quando esso comincia a dare problemi).
Oltre alla manipolazione che si può ricevere da un osteopata (o fisioterapista che abbia una visione ampia del corpo avendo approfondito un po’ di posturologia); oltre ad esercizi specifici per il piede (che possono sembrare difficili o noiosi, ma in certi casi necessari); buona norma sarebbe recuperarne la funzione sensoriale e piena funzionalità attraverso stimoli del tutto naturali derivanti dal semplice camminare scalzi (o quasi).
Camminare scalzi a casa è un buon inizio, ma la superficie è molto liscia per stimolare al meglio il nostro cervello e le molte articolazioni che formano il piede.
Nella stagione estiva sicuramente la spiaggia offre un’occasione imperdibile sia per risvegliare la funzione recettoriale sia per sbloccare la meccanica del piede. Camminare sulla sabbia morbida è un ottimo allenamento per i nostri piedi. Attenzione a non esagerare però, i muscoli del piede potrebbero stancarsi e darvi sensazioni spiacevoli, o addirittura anche generare qualche piccola infiammazione soprattutto se si passa da 9 mesi con 3cm di tacco su suola rigida e punta stretta all’infradito o al piede nudo.
Infine, per piedi sani (non dolenti), consigliata è qualche camminata scalzi su un bel manto erboso (se fosse del vostro giardino); oppure se siete all’aperto si possono usare calzature minimaliste che mantengono al massimo la percezione e l’adattabilità delle strutture potendo usufruire della protezione di un sottile strato di gomma.
[Attenzione a scegliere strade bianche e ricche sassolini, il nostro piede potrebbe non essere pronto; la stessa avvertenza vale per l’intensità, cioè il correre in queste nuove condizioni: assolutamente su erba o dove v’è certezza di non incontrare sassi. E ovviamente, se correvate già prima di leggere questo scritto].