DOLORI AL PIEDE: METATARSALGIA E OSTEOPATIA

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DOLORI AL PIEDE: METATARSALGIA E OSTEOPATIA

Il piede è una struttura più complessa di quanto si pensi, ed è importantissima sia per la nostra statica sia per la dinamica. È formato da ben 28 ossa con un numero maggiore di articolazioni. Le sette ossa brevi più vicine alla caviglia formano il tarso; andando verso le dita, e prima di esse, si trova il metatarso formato da cinque ossa lunghe. Spesso è proprio questa la sede dei fastidi del piede, per questo un dolore all’avampiede viene definito metatarsalgia.
 
Il dolore può comparire come bruciorefitte, o scosse elettriche spesso scatenate dalla messa in carico dell’arto (appoggio a terra, camminata, corsa). Tali disturbi possono localizzarsi anteriormente vicino la “radice delle dita”, nella superficie inferiore della pianta del piede, così come sul dorso oppure lateralmente (sede del quinto metatarso).
 
La metatarsalgia colpisce più frequentemente le donne, probabilmente per la varietà di calzature che sono solite portare. Oltre ai tacchi o alle punte strette delle scarpe (che portano al neuroma di Morton) però vi sono anche altri fattori da tenere in considerazione: malattie reumatichesovrappeso, particolari attività motorie (per tipologia o frequenza), attività lavorative che obbligano a molte ore in piedi (magari con calzature poco comode: scarpe antinfortunistiche).
 
Oltre al piede in sè, l’osteopata valuta la libertà della caviglia, del ginocchio, e dell’anca. Questo perché un sovraccarico alla parte anteriore del piede potrebbe essere dovuto ad una ridotta mobilità delle altre articolazioni che compongono l’arto inferiore. Inoltre vengono considerate le articolazioni sacroiliache e tutto l’arto inferiore controlaterale. In altre parole una problematica ad un arto, attraverso la pelvi (ossa iliache e osso sacro), giunge facilmente ad accentuare gli stress meccanici sul piede che mostra il sintomo.
 
Il primo principio dell’osteopatia poi considera il corpo come un tutto, quindi nel trattamento di una metatarsalgia, ma ancor prima nella sua valutazione, vengono presi in considerazione anche gli altri distretti del corpo: il tronco (con la sua componente strutturale e viscerale), gli arti superiori (per connessioni fasciali), il cranio (nella sua componente craniosacrale, ma anche come sede dell’atm, l’articolazione della bocca).
 
Importante è agire il prima possibile sul sintomo. Il motivo risiede nel ruolo fondamentale dei piedi: ci mantengono eretti decidendo la nostra postura (statica), e ci permettono di muoverci (dinamica). Quindi, così come gli altri distretti corporei possono influenzare i piedi e generare stress meccanici localizzati, è anche vero il contrario: una metatarsalgia, creando disagio nell’appoggio a terra, altererà la postura e la camminata chiedendo maggior lavoro e compensi al resto del corpo. Trattare prontamente il problema permetterà di evitare l’instaurarsi di adattamenti con l’insorgere di nuovi dolori.

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