CICATRICI, NON SOLO POSTURA: ORMONI

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CICATRICI, NON SOLO POSTURA: ORMONI

Chi porta una cicatrice sulla pelle deve sapere che essa può alterare l’omeostasi corporea. Per omeostasi si intende la postura, l’ottimale capacità di movimento, le funzioni viscerali, nonché il tono dell’umore attraverso gli ormoni.
 
Ciò che permette questa vasta influenza ad una cicatrice è il legame che unisce pellesistema nervoso e sistema endocrino. Una relazione molto profonda tra i tessuti che compongono le varie strutture del nostro corpo. Tale legame è embriologico e nasce due settimane dopo la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo.
 
La cellula che formerà l’intero corpo comincia a dividersi. Diviene blastula, e a soli quattordici giorni, con 1 millimetro di lunghezza, nella gastrula dà vita a tre foglietti germinali distinti: l’ectoderma, il mesoderma e l’entoderma, dai quali origineranno gruppi diversi di strutture corporee.
 
Ciò che rende un cicatrice così potente nel poter alterare la postura, e finanche i nostri stati emozionali sta nel fatto che l’epidermide, il sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale), e buona parte dell’apparato endocrino (ipofisi e parte del surrene) nascono tutti da uno stesso foglietto: l’ectoderma. Diversa origine avranno invece ossa, muscoli, apparato respiratorio, apparato digerente, etc…
 
La comunicazione tra strutture nate dallo stesso foglietto embrionale sarà quindi in un certo senso più stretta che tra gli altri tessuti/organi. In questo modo la cute/cicatrice facilmente comunicherà col midollo spinale che darà risposte “muscolari” riflesse e con il cervello inducendone le risposte posturali. Allo stesso modo la cicatrice sulla pelle comunicherà con il surrene inducendo la produzione di adrenalina (collegata alla risposta allo stress), e con l’ipofisi che con i suoi ormoni influenza altre importantissime ghiandole (tiroide, ovaie/testicoli) e i loro secreti.
 
Ogni cicatrice quindi va considerata, sia essa un buchetto di una laparoscopia/artroscopia, il segno di un neo asportato, piuttosto che una classica appendicite o un’accidentale ustione. Anche cicatrici di lunga data vanno tutt’altro che tralasciate, nemmeno se fossero entrate a far parte del corpo durante l’infanzia.
 
Chiedete al vostro osteopata di valutare e di trattare le vostre cicatrici; non toccarle, non guardarle, far finta che non ci siano non aiuterà di certo il vostro corpo nella ricerca e mantenimento dell’omeostasi ottimale.

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