L’osteopatia si occupa di valutare la qualità del movimento articolare e tissutale; le cause della pubalgia quindi sono da ricercarsi in un blocco totale o parziale della mobilità. Nel primo caso la causa è pressoché sempre traumatica. Nel secondo invece le cause sono da ricercare altrove: tensioni muscolari, problematiche viscerali, limitazioni di movimento in altri comparti.
Il pube, o meglio l’osso iliaco, è in rapporto con l’osso sacro, con il femore (per l’articolazione dell’anca e muscoli che li uniscono direttamente), e con le ultime vertebre lombari (per la presenza di alcuni legamenti collegati all’ileo). Quindi la pubalgia potrebbe manifestarsi anche per disfunzioni (alterazioni nel range di movimento) di queste altre ossa e relative articolazioni.
Ad esempio, se nel camminare o correre ci fosse una tensione anomala ai legamenti ileo-lombari con conseguente ridotta partecipazione del comparto lombare all’alternanza di movimenti, ciò si tradurrebbe in un’ipermobilità a livello pubico e un aumentato rischio di infiammazione.
Nel caso si dovesse riscontrare una mobilità pubica non manifestamente compromessa, sarà l’anamnesi ad indicare all’osteopata il possibile iter terapeutico da prendere: viscerale o cranio-sacrale.