Spesso si va dall’osteopata con un problema non ben definito “i cervicali”, una lombalgia, una brachialgia… tutte terminologie senza un significato concreto visto che indicano solo l’area in cui è localizzato il dolore, ma nulla dicono sui perché, sulle cause. Ogni “dolore cervicale”, ogni sciatica, è a sé stante.
Poiché non si può cambiare nulla di cui non si sia consapevoli, l’osteopata attraverso le sue domande inquadra il fastidio “da quanto tempo?”, “quotidiano, un paio di volte alla settimana, una volta al mese?”, “di giorno, di notte?”, “migliora col movimento o col riposo?”, “si irradia? sale o scende?” …
Si aggiunge poi l’anamnesi remota per individuare eventuali traumi ed eventi che possano aver già compromesso le capacità di adattamento e di recupero del corpo che quindi nel presente si fa sentire attraverso il dolore: coliche renali, polmoniti nell’infanzia, appendicectomia, incidenti stradali, colpo di frusta, traumi all’osso sacro, fratture, distorsioni, finanche la dinamica del proprio parto.
L’osteopata indaga poi la fisiologia dei vari sistemi. Gli apparati (digestivo, respiratorio, il sistema nervoso…) possono aver già dato segnali di debolezza in passato. Si indagano eventi e manifestazioni di cui il paziente ha ricordo a malapena, ma che soprattutto non avrebbe mai pensato di dover riportare ad un osteopata.
Così facendo il terapeuta crea connessioni che leghino il sintomo attuale a traumi del passato; individua le radici del sintomo che affondano su livelli diversi (ritmo sonno veglia, svuotamento intestinale, difficoltà respiratorie, roncopatia…) portando a trovare strutture lontane dall’area dolorante che saranno quelle che poi andranno normalizzate per spegnere il riflesso doloroso.
Solo stabilendo un legame causa-effetto; facendo sì che il paziente lo riconosca; solo allora diventa cosciente della natura del suo problema. In questo modo “i cervicali”, un’unica definizione per i tanti che ne soffrono, prendono una declinazione del tutto personale. Da quel momento sarà quindi possibile stabilire la giusta strategia e dare il via ad un processo di trasformazione. Un’evoluzione cosciente che porterà alla conquista di un benessere non più precario, ma forte e difficile da scalfire.