L’OSTEOPATA NEL TEAM CONTRO LA RITENZIONE DI LIQUIDI E PROBLEMI CIRCOLATORI

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L’OSTEOPATA NEL TEAM CONTRO LA RITENZIONE DI LIQUIDI E PROBLEMI CIRCOLATORI

Gambe pesanti, piedi freddi, ritenzione di liquidi, formicolii, crampi… sono tutti segni che possono far pensare a problemi circolatori. Il sangue potrebbe aver difficoltà a raggiungere le estremità; per gli arti inferiori, una volta portato l’ossigeno e le sostanze nutritive il sangue potrebbe aver difficoltà nel risalire contro gravità portando con se gli scarti metabolici cellulari.
 
La stasi di liquidi nei tessuti sottocutanei è promossa da vari fattori: lavori statici in piedi; ma anche il contrario, lavori sedentari; ridotta attività fisica; un’errata alimentazione. A queste cause di stravaso di liquidi dal sistema circolatorio, si aggiungono eventuali patologie, nonché cause posturali e “lesioni osteopatiche” (cioè restrizioni di movimento nelle articolazioni e nei tessuti).
 
Da questo elenco di cause si comprende come l’approccio alle gambe gonfie e pesanti, ai problemi di circolazione degli arti inferiori debba essere visto in chiave globale, da un team di professionisti. L’angiologo escluderà patologie per cui si necessiti dell’intervento medico e l’assunzione di farmaci. Il fisioterapista può svolgere massaggi linfodrenanti nei momenti di acuzie del problema. Il dietologo/dietista/nutrizionista revisionerà l’alimentazione del soggetto in cerca di errori. Il farmacista consiglierà alcuni integratori, magari fitoterapici, per aiutare la tenuta dei vasi sanguigni. Il personal trainer creerà un allenamento specifico per non congestionare ulteriormente gli arti, ma favorirne il drenaggio utilizzando l’effetto della pompa muscolare.
 
L’osteopata, dal canto suo, analizzerà tutte le componenti che potrebbero ostacolare il ritorno venoso dagli arti. Un riequilibrio posturale generale normalizzando problematiche ascendenti o discendenti in grado di alterare il tono muscolare provenendo dal basso o dall’alto (mandibola, cranio). Valutazione dell’addome e dei suoi visceri (intestino gonfio, emorroidi, intestino pigro, fegato ingrossato). Presa in considerazione di esiti chirurgici: ernie inguinali, laparoscopie, appendiciti, isterectomie. Valutazione e correzione di limitazioni di movimento strutturali: piedi, caviglie, tibia e perone, ginocchio, anche, bacino, colonna lombare (con le sue connessioni neurovegetative)

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