LA RICERCA DEL DOTTORE RISOLUTORE

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LA RICERCA DEL DOTTORE RISOLUTORE

Una verità valevole per tutti è che non basta una pillola per risolvere le affezioni che il nostro corpo presenta. Una volta che i classici farmaci da banco non sono più in grado di far cessare il sintomo comincia la ricerca del dottore risolutore.

Ecco un excursus che, seppur ipotetico, non si discosta molto dalla storia portata da molti pazienti. La prima tappa è, giustamente, il medico di medicina generale (“il medico di famiglia”) a cui raccontare il proprio sintomo. In questa sede viene prescritto un ciclo di farmaci più potenti dei classici antinfiammatori acquistabili autonomamente. I farmaci hanno effetto, magari alleviano il dolore, ma per un periodo limitato, e dopo qualche mese si torna dal medico che decide di indagare. Si fanno allora degli esami diagnostici: ecografia, radiografia, risonanza magnetica, elettromiografia, tac… in base al caso. Con i risultati, avuti un mese dopo la prescrizione, si viene incamminati alla visita con un altro medico, probabilmente il fisiatra, oppure l’ortopedico. Per ottenere entrambe le visite saranno passate ulteriori settimane, e il responso potrebbe essere che per l’ortopedico non vi sono gli estremi per procedere all’intervento consigliando quindi la fisioterapia; lo stesso per il fisiatra che prescriverà i trattamenti fisioterapici che più riterrà opportuni (rari sono i medici che al giorno d’oggi prescrivono una visita osteopatica). Notare che finora il disagio/dolore sta ancora agendo sul corpo, perché nessuno ha fatto nulla per lui; nessuno ha pensato al corpo, ma solo al sintomo; nessuno ha pensato ad indagare, e quindi sospendere, quello che ha causato la manifestazione. Si arriva quindi mesi dopo la comparsa del primo fastidio dal terapeuta manuale; si fanno i classici dieci incontri in due settimane e… Capita spesso che il risultato non ci sia, o sia temporaneo. Allora ricomincia la ricerca del super dottore/terapeuta decisivo, questa volta in forma privata. Chi comincia a sondare il campo della fisioterapia trovando il fisioterapista che segue la squadra di calcio X o quello rinomato che tratta i rugbisti della squadra Y. Chi invece insegue la diagnosi giusta andando dallo specialista all’ospedale con la super equipe; lo specialista di Verona che utilizza una terapia innovativa; il medico di Milano (perché il giardino del vicino è sempre più verde). In tutto questo tempo il corpo si sta organizzando da solo cercando un accomodamento che tolga il dolore mentre continua la sua vita fatta di richieste lavorative, familiari, e sportive (quando va bene); mentre il soggetto è alla ricerca di chi gli dica cos’ha e gli tolga il male.

Il medico ha studiato per fare diagnosi, ma chi sa cosa sia davvero necessario nella pratica per spegnere un sintomo osteoarticolare, per studi ed esperienza diretta, è il terapista manuale. Anche riguardo il movimento, utilizzato a fini terapeutici, la classe medica conosce ben poco; basti pensare che ancora si consiglia il riposo, il nuoto, oppure “gli addominali per rafforzare la schiena”. I medici studiano la patologia e come riconoscerla; sanno qual è il farmaco giusto per spegnere una situazione di forte dolore acuto o per attenuare un sintomo cronico che da tempo infastidisce il soggetto.
Il medico è l’opzione giusta di primo acchito, è lui che deve pronunciarsi con la sua autorità nel dire che non vi siano pericoli di vita o comunque seri rischi per l’integrità del soggetto. Il farmaco è l’opzione giusta nell’iniziale periodo di comparsa di un sintomo acuto che ci limita e tanto fa soffrire, ma non è la soluzione.

Tranquillizzati dal fatto che non vi sia pericolo di morte, rasserenati dal fatto che non sia necessario essere operati, leniti dal farmaco che permette un minimo di funzione e lucidità, allora bisogna rivolgersi a qualcuno che nella pratica valuti le cause e le concause che producono la manifestazione dolorifica e tracci un progetto (a breve o medio termine) per venir fuori dal disequilibrio in cui si trova il corpo. Non sarà quindi necessario passare in rassegna mille medici, sempre più specializzati, sempre più rinomati, sempre più costosi; sarà necessario invece attivarsi in prima persona su un proprio percorso multilivello e multidisciplinare, che porti ad un benessere forte e duraturo.

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