“IL MIO BAMBINO TIENE LA TESTA STORTA”, L’OSTEOPATA RISOLVE IL TORCICOLLO E TRATTA LA PLAGIOCEFALIA DEL NEONATO

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“IL MIO BAMBINO TIENE LA TESTA STORTA”, L’OSTEOPATA RISOLVE IL TORCICOLLO E TRATTA LA PLAGIOCEFALIA DEL NEONATO

Come spesso accade mi lascio ispirare dalle casistiche viste in studio per portare alla vostra attenzione un argomento specifico. Oggi vi parlo di neonati con la testa storta da un lato (torcicollo) e conseguente plagiocefalia.

Bimbo di 10 settimane, portato perché tiene sempre il viso ruotato a destra; il pediatra dice che è tutto normale e che col tempo si sistemerà, ma, nonostante l’uso del cuscinetto specifico, i genitori cominciano a notare la testa appiattita (plagiocefalia).

L’anamnesi del bimbo non rivela nessun evento di spicco né durante la gravidanza, né prima o dopo il parto.

Al primo trattamento il bimbo piange tutto il tempo, con la classica domanda della mamma “ma gli fa male la tua pressione?” La risposta ovviamente è negativa, l’approccio cranio-sacrale è dolcissimo e per nulla invasivo. È comunque chiaro che l’osteopata con le sue manovre va, seppur indirettamente e iniziando da distante, a lavorare su delle problematiche del bimbo e lui può percepirlo. A volte poi il pianto, così come accade con la suzione, genera forti contrazioni muscolari da parte del neonato che amplificano le manipolazioni osteopatiche aiutando nella liberazione dei tessuti.

Dopo pochi giorni ricevo un messaggio prudente della madre: “Buongiorno, con L. bene, vedo un po’ di differenza rispetto a prima”, e poi al rivederla mi ha riferito che si è reso meno necessario l’aiuto esterno per l’evacuazione.

Il secondo trattamento era iniziato con 10 minuti di calma da parte del piccolo L. passando poi ai consueti pianti. Anche questa volta però vi sono stati segnali positivi nei giorni a seguire, e questo il messaggio ricevuto: “…scarica che è una meraviglia senza lamentarsi; ogni tanto quando si stiracchia gira la testa anche verso sinistra”

Quando si nota che il bimbo non gira liberamente il capo è bene agire tempestivamente, prima che anche la testa, malleabile, si adatti appiattendosi (plagiocefalia posizionale). La mancata liberà del collo non è necessariamente dovuta al collo miogeno congenito, può anche essere legato ad un trauma durante il parto, oppure da una scoliosi della madre (come nel caso raccontato).

Per quanto riguarda la plagiocefalia, l’importante non è riportare il cranio ad una perfetta rotondità, inseguendo un canone di rigida simmetria, bensì recuperare la funzionalità.

Nell’esempio sopra descritto, l’efficacia del trattamento è denunciata, non solo dalla testolina che migliora la propria forma e dal collo che comincia a permettere la rotazione da ambo i lati, ma anche dalla defecazione, che è diventata più abbondante, più facile e soprattutto spontanea. In termini osteopatici: la librazione della base cranica ha sbloccato non solo il collo, più capace di ruotare, ha altresì sgravato da pressioni il nervo vago che agisce sulla peristalsi intestinale (e non solo); il lavoro sull’osso sacro ha poi fatto il resto correggendo il controllo neurologico sull’ultimo tratto intestinale.

Mirco Boccolini, osteopata: Venitemi a trovare a Casale sul Sile dove mi avvalgo, tra l’altro, della preziosa consulenza delle ostetriche del Mamì Spazio Ostetrico; oppure a Mestre, Olmo di Martellago e Meolo.

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