L’epicondilite è un dolore acuto localizzato nella parte esterna del gomito, l’epicondilo dell’omero. Per risvegliarlo spesso bastano semplici attività quotidiane che coinvolgano la prensione: afferrare una bottiglia, aprire un barattolo, l’utilizzo di una forbice.
Vi potrebbero essere epicondiliti ad innesco traumatico (prendere una botta sulla sporgenza ossea del gomito); o più facilmente per microtraumi reiterati rappresentati dalle contrazioni dei muscoli stessi dell’avambraccio: un esempio su tutti è quello del tennista che arriva a dare il nome volgare a questa patologia, gomito del tennista.
Maggiormente a rischio sono le persone che svolgendo attività ripetitive stressano soprattutto l’estensione del polso. Può quindi presentarsi nei baristi (si pensi al caricamento della macchina del caffè); in chi lavora al supermercato (allestimento degli scaffali con tanta prensione di oggetti, oppure il movimento ripetitivo dell’affettatrice in una gastronomia); in chi lavora con utensili (cacciaviti e pinze); ed anche chi lavora in ufficio non ne è esente (gestione del mouse e della tastiera). Elemento scatenante del sovraccarico funzionale alla base di questa infiammazione tendinea può essere pure un piacevole pomeriggio di giardinaggio.
È bene non trascurare i primi segnali di questa problematica nell’attesa che svanisca da sola; l’osteopatia può aiutare e risolvere.
Contattate Mirco Boccolini, osteopata a Venezia Mestre.