OSTEOPATIA PEDIATRICA: PROBLEMI GIÀ IN UTERO

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OSTEOPATIA PEDIATRICA: PROBLEMI GIÀ IN UTERO

Quando si sente parlare di osteopatia sul neonato chiedendosi come sia possibile che un esserino di poche settimane abbia già bisogno di un aiuto manuale, bisogna sapere che le problematiche potrebbero avere radici già nella vita intra-uterina.

Dal concepimento comincia la formazione dell’essere umano, una massa di cellule che si sviluppa adattandosi da subito all’ambiente esterno (a sé): si pensi se il feto dovesse condividere l’utero materno con un gemello.

Le cellule si diversificano, vi sono migrazioni di tessuti e, con l’aumento dei volumi, si possono già generare pressioni/trazioni esagerate sui tessuti del nascituro che indurranno una densificazione della matrice.

Per meglio comprendere questi processi bisogna capire come si formino le ossa, in particolare quelle del cranio. L’osteogenesi è di due tipi:

  • ossificazione intermembranosa cioè a partire da un tessuto connettivo mesenchimale (ossa della volta cranica);
  • ossificazione condrale a partire da un modello cartilagineo (le ossa della base).

L’ossificazione parte da più punti all’interno del tessuto o del modello cartilagineo, questi si chiamano nuclei di accrescimento. Durante l’indurimento di queste proto-ossa gli spazi tra i nuclei di ossificazione saranno particolarmente sensibili agli stress meccanici a cui è esposto il feto.

Se ancora alla nascita si hanno più ossa che nell’adulto (il frontale ad esempio è diviso in due), tanto più in utero  si avrà un cranio adatto ad affrontare il parto, ma anche esposto agli stimoli anomali dai quali potrebbe lasciarsi plasmare, ossificando poi definitivamente (tutti noi conosciamo qualcuno con un viso vistosamente asimmetrico).

Concludendo: le problematiche che possono colpire il bimbo palesandosi nelle prime settimane dalla nascita (problemi di allattamento, torcicollo, piede torto…) posso avere già radici nel periodo della gravidanza, in uteroCi sono bambini che si muovono poco,  o mamme che si muovono poco; magari il bimbo si è girato presto restando già appoggiato sulle ossa materne (scatenando una pubalgia); pance basse o molto rigide; magari la mamma ha la scoliosi o una gamba corta con il bacino in torsione…

In questi casi il trattamento osteopatico in gravidanza rappresenta già un trattamento pediatrico: manipolare la madre significa togliere o ridurre le disfunzioni e tensioni a cui poi il feto dovrebbe adattarsi.

Oltre che rivolgersi all’osteopata, vale ricordare l’importanza del movimento: muoversi, se non vi è una severa controindicazione medica, è sempre la scelta giusta.

Nel link: video estratto da “Il latte dell’anima” in occasione della settimana dell’allattamento

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